Comunicato n. 19 del 20/06/2010

CAMPIONATO ITALIANO FOOTBALL 2010 FIDAF – FINALE NINE BOWL

PALERMO – Velodromo Paolo Borsellino – Viale Giuseppe Lanza di Scalea 19/06/10

CRUSADERS CAGLIARI 24

ISLANDERS VENEZIA 14

Marcatori: Nel 1° tempo (16 – 08): Td Marcello Bertocchi run, 2 pt addizionali di Nicola Scaramuzza pass Stefano Nerozzi(Islanders); Td Gianfranco ‘Gespa’ Farris kick return, 2 pt addizionali di Simone ‘Cioccia’ Moccia (Cru); Td Luca ‘Smigol’ Giraldi pass Simone Moccia; 2 pt addizionali di Andrea ‘Cavallo’ Lianas’ (Cru).

Nel 2° tempo (08 – 06): Td Nicola Scaramuzza pass Stefano Degiorgi (Islanders); Td Mattia ‘Scheggia’ Contu run, 2 pt addizionali di Matia ‘Air’ Pisu.

CAMPIONI D’ITALIA

Adesso si scoprono anche le virtù divinatorie dell’head coach Giacomo Clarkson. Al termine del match che ha regalato ai Crusaders il secondo titolo nazionale della loro storia ventennale, il legale cagliaritano ammette beatamente di aver sognato il risultato finale. La proiezione onirica non si è però soffermata sul numero esagerato di tribolazioni che i rosso argento avrebbero incontrato lungo il tortuoso cammino che li ha portati a sollevare un trofeo che onora tutti gli appassionati di sport della Sardegna. La notte magica palermitana allestita dagli Sharks per inseguire un..touchdown può contare sulla presenza di tifoserie variegate. In casa Islanders si odono cantare le affascinanti sirene lagunari che non disdegnano balletti coreografici ad effetto. Non sono da meno le eclettiche supporters dei rosso argento che rispondono con slogan collaudati e di forte impatto, rimpolpati anche dalla giovane ugola di Laetitia Garzia, la piccola figlia del Presidente che mostra un temperamento vivace e trascinante. Sulle poltroncine neutrali di un velodromo Borsellino tanto regale quanto decadente, il genuino apporto dei cultori locali rende la serata ancor più folklorica. L’ingresso in campo delle due formazioni fa spuntare le palline di pelle sulle braccia: i colori sociali delle contendenti vengono riprodotti sotto forma di fumogeni e quando gli atleti in armatura sbucano veloci dal sottopassaggio e si accingono ad ascoltare con immutata solennità il glorioso inno di Mameli, si capisce che la posta in palio è davvero importante.

I Crusaders Campioni (foto Maria Cangemi)



Le finaliste si controllano a viso aperto, le difese sono costrette da subito a fare gli straordinari. Il fondo non è dei migliori, predominano le buche e il manto erboso non è certo un inno all’uniformità. Il campanello d’allarme in casa cagliaritana suona troppo presto: Marco ‘Mister Muscolo’ Melis, già ammaccato dalle precedenti battaglie è costretto a lasciare momentaneamente il campo per farsi medicare. Le porte degli abissi sembrano spalancarsi quando anche il qb Sergio Andrea ‘Sam’ Meloni viene scortato verso la panchina con una spalla che decide di fare un’escursione extraterritoriale. I tentativi di riportarla al suo ultimo domicilio conosciuto sono dolorosi e impegnativi, ma Sam potrà fare rientro in campo solo negli ultimi scampoli di partita. La discesa verso un’ipotetica deriva si fa ancora più in picchiata perché l’assenza del faro d’attacco immalinconisce il resto della truppa. Gli isolani adriatici avvertono il disagio e affondano la lama sulla carne indifesa: l’incursione per i vialoni centrali di Bertocchi non trova nessuno pronto al placcaggio e per i rappresentanti dell’ex repubblica marinara si spalanca l’ascesa al tricolore, legittimata da Bertocchi che finalizza l’azione da due punti grazie allo spunto di Nerozzi che imbecca Scaramuzza.

(foto Cinzia Puleo & Maria Cangemi)

Ma i segni del destino possono prendere all’improvviso delle traiettorie opposte. Quando i riflettori del velodromo si oscurano e la partita viene sospesa, nessuno sa interpretarli con la giusta attenzione. Tranne Giacomo Clarkson che vede in quell’incidente di percorso la chiave di volta del nuovo miracolo crociato. Mentre l’ex giocatore dei Cru Nicola Polese, ingegnere elettrico al seguito della comitiva offre il suo scibile per la risoluzione del problema, le squadre vengono mandate anzitempo negli spogliatoi con la promessa che i rimanenti tre minuti da giocare saranno recuperati al loro rientro in campo. Il coaching staff sardo concorda gli aggiustamenti opportuni che e a quanto si vedrà, saranno decisivi. Quando l’impianto può brillare nuovamente di luce propria, Gianfranco ‘Gespa’ Farris smette i panni del leprotto spaurito e offre al pubblico una chicca che già alcune settimane fa aveva fatto seriamente male ai Wild Boars Bari. Raccoglie il kick off e coadiuvato da una linea impeccabile percorre 75 iarde sospinto dalle grida dei supporter che sul momento ancora non si capacitano. La partita si riapre, ma ora sono i furetti sardi a dettare legge. Simone ‘Cioccia’ Moccia ha il delicato compito di sostituire il grande Sam: è da un pezzo che attende questo momento. Prima regala ai suoi i due punti aggiuntivi e qualche istante più tardi scorge Luca ‘Smigol’ Giraldi che si crea spazi nelle zone offensive e lo serve con un lancio millimetrico scagliato da una distanza proibitiva. Il resto lo fa il ricevitore che spiazza gli avversari e varca la linea di meta. Andrea ‘Cavallo’ Lianas’ firma il pesante allungo sui veneti: 16 – 8. C’è ancora tanto da soffrire, anche se la compagine proveniente da Ichnusa spreca un’occasione d’oro con Mattia ‘Scheggia’ Contu che si ritrova inspiegabilmente con le mani di pastafrolla, incapaci nel dare un volto alla vittoria. Il fato sembra aver cambiato nuovamente direzione: gli Islanders provano ad abbaiare e riescono pure a mordere con il solito Scaramuzza (16 – 14). Il tentativo di finalizzare va a vuoto, ma la paura di perdere si fa largo nuovamente. Venezia insiste in avanti ma la furbizia non gli si addice: potrebbe tentare diverse vie per ribaltare il punteggio ma la lucidità mentale è a debito di fosforo. La difesa tirrenica ringrazia ma sta all’erta. Poi Mattia Scheggia Contu regala l’impennata d’orgoglio con una epica corsa di 81 iarde, Matia Pisu capitalizza: lo scudetto è servito. Sugli spalti compare anche il tradizionale ‘Trallalero’: pochi minuti ancora e poi i Crusaders possono abbandonarsi all’ isteria più sfrenata. Una pioggerellina quasi estiva non rovina i riti della premiazione. Il responsabile del campionato a nove della Fidaf Fabio Tortosa fa l’annuncio a sensazione e lascia di sale Matia Pisu che è stato convocato in nazionale dal Ct Brok Olivo. ‘Gespa’ Farris viene invece premiato come miglior giocatore della serata: attimi di rara intensità, belli da vedere, ideali da fermare. La notte è già fonda quando una larga rappresentanza di cagliaritani chiede asilo politico al pub Villa Giuditta, appartenente ad un giocatore dei Tigers Palermo: stava per chiudere, ma al suo arrivo ha spalancato il portone: oggi per i Crusaders questo e altro. Ma Clarkson perché non ha sognato tanti altri particolari?

(foto Cinzia Puleo & Maria Cangemi)

CLARKSON: SI TRATTAVA DI RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE

Può sembrare un bastian contrario per partito preso, ed invece è fatto proprio così. A fine gara vorrebbe scansare i microfoni, ottenebrare i flash dei fotografi, ma l’angioletto che gli penzola tra barba e capelli lo conduce verso i più miti consigli. “Avevano un ricevitore molto forte, noi lo sapevamo, – dice – ma sinceramente si è rivelato troppo forte per i nostri gusti. Poi è stata una lotta. E’ un bene che quei riflettori si siano spenti, sono quegli episodi che succedono e ti va di sedere e ragionare. Abbiamo avuto modo di chiacchierare, ma dal punto di vista tattico non c’è stato alcun sommovimento, fatto sta che alla ripresa del gioco abbiamo subito segnato, quindi è stato un bene che sia andata via la luce.

(foto Maria Cangemi)

Si è sofferto sempre perché loro si sono rivelati una buona squadra, sono rimasto sorpreso da alcune cose che noi non sospettavamo e sulle quali abbiamo dovuto faticare molto per contrastarle. Non abbiamo giocato bene né in attacco, né in difesa, per merito degli Islanders sicuramente, ma tutti i miei atleti hanno giocato sotto lo standard. Alla fine abbiamo messo carattere, quello che serve in un campo da football. Nonostante le corbellerie siamo riusciti a non perderci d’animo sbagliando un touch down colossale: poteva troncarsi l’animo del giocatore e della squadra; ed invece siamo riusciti a reagire bene, poi alla fine abbiamo difeso con attenzione ed impegno. Anche Gianfranco Farris che per tutta la partita ha sofferto duramente il numero uno avversario (ottimo ricevitore), alla fine la giocata decisiva l’ha fatta lui, non solo segnando sul ritorno di calcio, ma facendo un’ottima difesa sempre sul numero uno deflettando un lancio decisivo sul loro quarto tentativo. E lì la partita è finita. Rispetto al titolo conquistato nel 2004 questo è stato più faticoso, l’altro alla fine era stato molto semplice, senza nulla togliere ai Red Jackets Sarzana, ma all’epoca vincemmo serenamente. Questa volta non solo non ci aspettavamo di arrivare in finale ma ad un certo punto ho molto temuto di perdere la partita perché non andava, non riuscivamo ad esprimere il nostro gioco normale. Abbiamo provato ad effettuare dei cambiamenti in difesa, ma mettendo una pezza da una parte si creava una falla dall’altra perché loro leggevano bene la nostra retroguardia. Purtroppo siamo leggeri e se rinforziamo il centro loro vanno largo, se chiudiamo al largo loro vanno al centro e quindi si trattava di resistere, resistere, resistere, alla fine ci siamo riusciti ma con fatica. Dal punto di vista tattico e strategico è stata una partita semplice nel senso che abbiamo fatto tutti quello che ci aspettavamo reciprocamente. Il problema è che ad un certo punto è diventata una partita fisica e loro sotto quest’aspetto stanno meglio di noi. Le loro linee sono pesanti e noi soffriamo certe situazioni, ma alla fine siamo riusciti a bloccarli di tigna sarda. In altre circostanze avremmo di sicuro ceduto”.

MATIA PISU E QUELLA CONVOCAZIONE IN NAZIONALE A SORPRESA

Se ne stava con i suoi compagni ad esultare, in attesa che la medaglia d’oro del Nine Bowl gli azzimasse il petto. Poi il Commissioner della Fidaf Fabio Tortosa, gran anfitrione della cerimonia conclusiva spara le sue ultime cartucce: “Per rendere ancora più esplicito il concetto che la Fidaf abbia uno sguardo interessato verso questa categoria, dove si trovano, così come li definisce l’allenatore della nazionale italiana Olivo, delle gemme, cogliamo l’occasione per salutare la convocazione in nazionale di Matia Pisu. Penso che Matia rappresenti lo sforzo che tutti voi state facendo sui campi, per vedere anche quanto nel campionato italiano di football a nove ci siano dei giocatori come lui che rappresenteranno tutti voi nella nazionale italiana”.
Le lacrime del capotreno di stanno per fuoriuscire dagli occhi, ma alla fine riesce a trattenersi: “Non ci credo ancora. Devo realizzare tutto quanto. Poi quando metabolizzo la notizia comincerò a pensarci. Per ora dico solo che facciamo tanti sacrifici, ci quotiamo tutti i mesi, non è uno sport semplice da praticare. Intanto mi godo questa vittoria. La gara è stata dura, abbiamo commesso un po’ di ingenuità, la difesa ha rimediato ad alcuni errori che l’attacco ha commesso e poi alla lunga siamo riusciti a venire fuori di squadra. Grandissimo Scheggia che si è rifatto dal touchdown che si è mangiato sul lancio con una corsa strepitosa. Grandi tutti, davvero. Ci credevo perché potevamo vincere, ma senza mancare di rispetto agli Islanders ,non erano più forti”.

(foto Cinzia Puleo)

IL DRAMMA DI SAM… LA RISCOSSA DI CIOCCIA

Non è stato bello vedere Sam Meloni abbandonare il campo con una spalla da saldare. Il qb amante della tintarella ricorda così quei momenti di immensa tristezza: “Mi sono girato dalla parte sbagliata, mi sono venuti addosso e cadendo ho sbattuto a terra. La spalla è saltata fuori, sono riusciti a rimettermela dentro ed infatti nelle ultime azioni sono tornato in campo. E’ stata difficile stare fuori, ma il dolore era troppo forte, poi non ero disposto a perdere e pur con un fastidio mostruoso ho voluto di nuovo giocare. Sono contentissimo, anche se ad un certo punto ho avuto una grande paura perché loro stavano giocando bene. La difesa ci ha aiutato moltissimo, Simone quando è entrato è stato bravissimo, secondo me il risultato è giustissimo”.

(foto Cinzia Puleo & Maria Cangemi)

Il vice qb scalpitava da mesi se non da anni. L’infortunio di Sam è stato per lui l’ occasione imperdibile per mettersi in mostra: “E’stata una esperienza mostruosa – dice Simone Moccia – oggi secondo me ha vinto la squadra perché tutti abbiamo alternato una cosa bella ad una cosa brutta, per cui quando tutti si comportano così è vincere con l’apporto del collettivo. La cosa più bella che ho visto questa sera è stata la corsa di Scheggia perché nell’azione prima ha sbagliato un touchdown e nell’azione dopo si è riscattato. Questo vuol dire avere veramente testa, cuore e voglia di vincere. Mi dispiace per Sam, ma sono stato molto felice di giocare; se lui a 40 anni si ostina a giocare é logico che subira qualche infortunio ed io dovrò giocare prima o poi. Appena entrato ho fatto fare un touchdown sulla chiamata dell’offence coordinator Aldino Palmas, e quella è stata l’azione che ci ha fatto cambiare l’inerzia della partita, eravamo abbastanza contratti, invece segnare subito dopo al rientro dal black out ci ha svegliato e sono felice di aver contribuito al conseguimento del titolo italiano”.

L’UOMO CHE SUSSURRAVA ALLE TENEBRE

(foto Maria Cangemi)

 

Nicola Polese racconta la sua avventura nell’avventura: “E’ mancata la tensione dell’Enel, i fari dell’impianto si sono spenti, contemporaneamente nella limitrofa cabina di trasformazione che alimentava tutto l’impianto si sono aperti otto interruttori. Siamo andati con un vespino dall’altra parte dell’impianto, un posto orribile dove ho anche rischiato di morire perché il conducente ha fatto un’inversione nella quattro corsie quando nel frattempo stava sopraggiungendo un’auto con i fari spenti. Stavamo davvero rischiando di schiantarci. Dopo essere entrati in cabina, abbiamo riarmato gli interruttori e la partita ha potuto riprendere il suo normale svolgimento. Senza di me avrebbero rinviato la partita. I tecnici comunali sono stati chiamati ma al momento della conclusione del match non erano ancora arrivati. Benedetto Nicola.

GESPA FARRIS MVP

La decisione è stata unanime L’hanno premiato con una targa e con uno scroscio interminabile d’applausi. L’MVP Gianfranco Gespa Farris racconta così la sua esperienza: “E’ stato il campionato più bello nei miei tredici anni di carriera, perché è stato il più duro, il più inaspettato e con il gruppo più forte. Dovevamo vincere per forza, i miei compagni hanno fatto di tutto perché entrassi in touch down e quando ho segnato il ritorno, tutta la squadra ha contribuito. E’ una scena che avevo già vissuto, senza modestia: ho visto un buco, ho visto la luce, i compagni che facevano i blocchi per me e così sono entrato, per me è stato tutto naturale. La partita è stata bellissima perché vissuta. Sapevamo che il loro ricevitore era il più forte del campionato, mi ha dato molto filo da torcere, però i ricevitori più forti del campionato sono nella mia squadra”.

(foto Cinzia Puleo & Maria Cangemi)

MATTIA SCHEGGIA CONTU SI RISCATTA

Il suo è un exploit niente male. Mattia ‘Scheggia’ Contu è al suo primo anno tra i big dopo l’esperienza con l’under 18. “Ce l’abbiamo fatta, sono contento. La partita è stata difficilissima, sono ancora arrabbiato per il touchdown sbagliato con la ricezione. Mi sembrava troppo facile, pensavo di averla già presa ed invece non ce l’ho fatta. Quell’episodio è stata la svolta perché tutti si sono avvicinati, mi hanno consolato e allora ho capito che dovevo fare qualcosa per farmi perdonare. La meta è arrivata non solo per merito mio, ma soprattutto grazie all’apporto di tutta la linea e Gianluchino Fois che hanno fatto dei blocchi spaventosi, sono stati bravissimi e perfetti, se ho segnato è solo grazie a loro. Avevo chiesto esplicitamente ad Aldo Palmas di farmi fare quell’azione per poter rimediare all’errore, però di solito la imposto sul lato destro, invece in questo caso me l’ha fatta fare a sinistra. Un po’ titubante, ho preso la palla, ho visto che i blocchi andavano, poi Marco ‘Mister Muscolo’ Melis mi ha fatto un blocco spettacolare perché mi stava per prendere il loro linebacker. Scampato il pericololo ci ho creduto, ho cominciato a correre, il mio coach della giovanile Riccardo Frau correva velocissimo al mio fianco dal bordo campo e mi urlava “Dai Scheggia, corri”. E’ stata un’emozione grandissima, anche se è rimasto il pallino dell’errore commesso in precedenza, credo che non andrà mai via”.

(foto Maria Cangemi)

LA TIFOSERIA

Non sono state zitte un attimo. Le tifosissime dei Crusaders ci hanno creduto fino in fondo e alla fine sono state premiate. Tra loro anche Barbara Pisano, la compagna di ‘Air’ Pisu: “Spero di essere stata utile, sono senza voce. Abbiamo organizzato i soliti coretti che ci hanno portato fortuna, oltre alla bravura dei nostri ragazzi. E’ stato bello vivere questa giornata, sono contenta di essere stata qui a Palermo e aver assistito ad una partita così ricca di emozioni. Adoro le mie compagne di tifoseria, tra l’altro gioco assieme a loro anche nel torneo di flag football, siamo le Mitiche Coniglie. Come corde vocali la migliore è stata di sicuro Silvia Taccori. Però siamo state compatte nel sostenere la squadra”.

(foto Cinzia Puleo)

LE FOTO DI GIULIA

(foto Cinzia Puleo)


La neuropsichiatra cagliaritana in stanza a Lanusei non poteva perdersi un appuntamento così ghiotto. Seppure con problemi legati allo studio, Giulia Congia, fotografa ufficiale dei Crusaders ha fatto i salti mortali pur di andare in Sicilia. “Ho urlato nelle orecchie degli arbitri – ha detto il medico – ho terminato una scheda di quattro giga di foto, con circa 800 fotografie, ma c’era una luce fioca, molte sono venute mosse, però sono tutte foto vissute. Nonostante il vantaggio avversario ci credevo, le capacità ci sono, fino all’ultimo non bisognava disperare. Questa è stata una bellissima partita, non è paragonabile con la finale del 2004 perché l’altra squadra era molto inferiore. Gli Islanders hanno dato vita ad un match molto teso, erano bravi, erano molto emozionati, si sono lasciati sfuggire qualche cosa, però il risultato parla da solo”.

ALTRI COMMENTI NEL DOPO GARA

(foto Maria Cangemi)


Emanuele Garzia: (Presidente Crusaders): “Gioia immensa, sono senza parole, nella pausa ho cercato di tirali su solo con tre parole: testa, cuore e palle, forse è servito anche questo Dopo l’interruzione per motivi tecnici non pensavo andasse così, ad un certo punto ci siamo sgonfiati, l’infortunio di Sergio Andrea Meloni ha causato un improvviso black out, ma con orgoglio ha saputo riprendersi. Siamo orgogliosi di aver vinto per la seconda volta il titolo, penso che per festeggiare il ventennale della squadra non potesse andare meglio”.

Luca ‘Smigol’ Giraldi: (Wr Crusaders): “E’ un’emozione enorme, il cuore è a mille. Sono contentissimo, alla fine non ci credevo nemmeno perché stava andando tutto storto. Gli schemi non riuscivano, poi un sacco di episodi andati male come il touch down che ha sbagliato Mattia Contu. Poi fortunatamente si è riscattato, è stato bravissimo. Ho preso un fly lanciato da Simone sulle 30 iarde degli avversari e poi ho corso, ho fatto un paio di finte e di dribbling e ho segnato, un’esperienza bellissima”.

Fabio Tortosa (Commissioner Fidaf): “Lasciate che faccia i miei complimenti anche alle altre 24 squadre di questo campionato che è stato bello, divertente, e come ho scritto in una recente mail, è stato un football molto genuino. Questo è il football che la federazione vuole che si sviluppi, vogliamo che le squadre da questo livello progrediscano sempre di più, facciano proseliti sui propri territori. Complimenti a queste due squadre che arrivando da due parti così distanti del territorio italiano dimostrano che il football è in continua espansione in tutte le zone d’Italia, che non c’è più il monopolio di determinate zone e anche i risultati degli altri campionati vanno a dimostrarlo”.

Gianluca ‘Gianluchino’ Fois (RB Crusaders): “Abbiamo mandato Matia in nazionale, abbiamo giocato benissimo fino a quando Sergio Andrea non si è rotto, Moccia l’ha sostituito degnamente, tra i ragazzini ha segnato ‘Scheggia’ che è uno dei nuovi. Meglio di così?

Aldo Palmas (Offence Coordinator Crusaders): “Gara dura e difficilissima. I veneziani erano molto forti fisicamente, però un po’ di errori loro, un po’ di bravura nostra e siamo riusciti comunque a vincere. Alla fine del primo tempo ho pensato che c’era tutto il tempo per recuperare, poi quando abbiamo raggiunto gli avversari ho chiesto che si rimanesse concentrati. Quando invece stavamo per andare sotto mi sono impensierito un pochino. La verità è che le preoccupazioni sono cominciate da subito con l’infortunio a Marco Melis, poi Sam Meloni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta grazie a questo mix di giovani e vecchi. In difesa sono stati fatti un po’ di aggiustamenti, in attacco abbiamo cominciato bene, poi c’è stato un momento in cui ci hanno chiuso gli spazi e abbiamo dovuto cercarne altri e ce l’abbiamo fatta con le corsa di Scheggia”.

Enrico Casciu (LB Crusaders):”Abbiamo vinto, molti di noi per la seconda volta, io sono troppo felice. Meglio questa vittoria, più sofferta”.

(foto Cinzia Puleo)

Riccardo Frau (Assistant coach Crusaders): “Ad un certo punto aleggiava solo lo spettro della sconfitta. Ci abbiamo messo un po’ ad ingranare ma è andata bene. Oggi lo Special Team ha fatto la differenza. Abbiamo segnato con uno Special Team, gli abbiamo sempre fatti ripartire lontano, abbiamo tirato un punt e lo abbiamo ricoperto noi nelle loro trenta iarde e siamo andati a segnare pere vincere. ‘Scheggia’ ha fatto una corsa per tutto il campo al primo anno di prima squadra, ha fatto un touchdown che è valsa la vittoria. Nel corso della prima meta veneziana i ragazzi hanno deciso di addormentarsi un pochino nonostante avessimo provato le cose in allenamento, però alla fine ci abbiamo messo il cuore, per un po’ di tempo abbiamo smesso di usarlo, per dirla tutta”.

Dario Mannoni (Vice presidente Crusaders): “E’ una gioia diversa rispetto a quando la vinci da giocatore, sono molto stanco ma contento, è come se fossi stato in campo pure io. Ho cercato di dispensare qualche consiglio, qualche aiuto, qualche incitamento, cercare di tirare su i giocatori quando hanno avuto l’approccio un po’ negativo con l’inizio partita, sono riusciti a riprendersi da soli però ho cercato di dare la mia mano per quanto era possibile. Per la nostra società questo successo è una conferma, spero che questa volta sia in grado di cogliere dei frutti. L’altra volta abbiamo vinto, abbiamo raggiunto un grosso risultato sportivo al quale non ha fatto seguito, ed io da dirigente recito il mea culpa, il raggiungimento di certi livelli organizzativi da parte della società, speriamo che questa volta accada qualcosa di nuovo”.

IL CAMMINO DEI CRUSADERS NEL CAMPIONATO ITALIANO A NOVE FIDAF 2010 – GIRONE ISOLE

03 aprile Sharks Palermo Cardinals Palermo 46 – 0
11 aprile Crusaders Cagliari Sharks Palermo 14 – 18
18 aprile Cardinals Palermo Sharks Palermo 06 – 42
24 aprile Sharks Palermo Crusaders Cagliari 20 – 14
02 maggio Crusaders Cagliari Cardinals Palermo 48 – 20
08 maggio Cardinals Palermo Crusaders Cagliari 13 – 36

CLASSIFICA: Sharks 8, Crusaders 4, Cardinals 0.

OTTAVI DI FINALE PLAY – OFF

22 maggio Doves Bologna – Islanders Venezia 08 – 46
22 maggio Eagles Salerno – Dragons Salento 42 – 09
23 maggio 82’ers Napoli – Crusaders Cagliari 12 – 46
23 maggio Aquile Ferrara – Centurions Alessandria 34 – 20

QUARTI DI FINALE PLAY – OFF

29 maggio Blitz Cirié – Aquile Ferrara 06 – 02
30 maggio Neptunes Bologna – Islanders Venezia 20 – 42
30 maggio Sharks Palermo – Eagles Salerno 40 – 00
30 maggio Wild Boars Bari – Crusaders Cagliari 14 – 23

SEMIFINALI PLAY OFF

05 giugno Islanders Venezia – Blitz Ciriè 28 – 06
06 giugno Crusaders Cagliari – Sharks Palermo 14 – 08

FINALISSIMA

19 giugno Crusaders Cagliari – Islanders Venezia 24 – 14

LINK UTILI:

ISLANDERS VENEZIA

FEDERAZIONE ITALIANA FOOTBALL AMERICANO (FIDAF):

IL SITO UFFICIALE DEL NINE BOWL 2010


Gipi Puggioni – Ufficio Stampa Crusaders Cagliari