Anno III – Comunicato n. 17 del 05/12/2010
Davvero un bel ricordo. Con quell’orologio commemorativo al polso i vincitori del campionato a nove giocatori 2010 hanno un motivo in più per incensare l’ epico Nine Bowl palermitano del giugno scorso. Il presidente Emanuele Garzia li ha chiamati ad uno ad uno, li ha baciati e si è nuovamente congratulato per la seconda storica impresa nella ventennale storia dei Crusaders.
L’assemblea che si è tenuta ieri alla Fiera Internazionale di Cagliari ha visto la partecipazione di tanti giocatori (senior e under) e di qualche genitore. Prima della premiazione, lo staff dirigenziale ha tracciato le linee guida della prossima stagione. Si sente la necessità di allargare il numero di iscritti per poter affrontare, fra due anni, un campionato ad undici giocatori che molto probabilmente diventerà obbligatorio con l’ingresso della Fidaf nel Coni. Nel suo abituale predicozzo l’head coach Giacomo Clarkson esorta grandi e piccini ad andare in palestra a misurarsi con i pesi. E che nessuno faccia il furbo perché l’occhio vigile del legale cagliaritano sa riconoscere in un istante l’atleta palestrato da quello che dice di essere, ma in realtà non é. Concederà la libera uscita dal 23 al 28 dicembre, un paio di giorni anche nei paraggi del capodanno ma non ci sarà befana che tenga: il sei gennaio tutti al campo.
C’è molta attesa per la grande festa del ventesimo compleanno che si celebrerà sabato 18 dicembre presso il padiglione F della Fiera di Cagliari. In cantiere diverse sorprese ma è ancora presto per elencarle. Di sicuro i genitori dei giovani cureranno l’aspetto culinario. Il resto sarà reso noto solo più in là.
Il presidente Emanuele Garzia mostra orgoglioso l’orologio dei Crusaders |
Un momento dell’assemblea |
Il presidente dei Crusaders Emanuele Garzia premia l’under Simone Romellini |
Il presidente Garzia premia l’head coach Giacomo Clarkson |
Primo piano dell’orologio dei Crusaders |
HANNO DETTO
Emanuele Garzia: (Presidente Crusaders): “Quando si deve premiare qualcuno gli incontri di questo genere sono sempre piacevoli. Grazie alla presenza di diversi genitori abbiamo potuto trasmettere i nostri valori e li abbiamo rassicurati perché l’ambiente in cui attecchisce la filosofia dei Crusaders è sano. Mi ha colpito l’atteggiamento di Giacomo Clarkson che originariamente non aveva intenzione di parlare ed invece ha fatto delle considerazioni che condivido pienamente. Sembra inutile pure a me che si facciano grandi discorsi sul football a undici se poi in realtà non si ha la condizione ottimale per affrontare uno sport che si fonda sull’allenamento in palestra. La festa del 18 sarà una sorpresa, non voglio anticipare ancora nulla”.
Giacomo Clarkson (Head coach Crusaders): “La riunione mi è piaciuta perché c’era gente, genitori compresi, ma la cosa più bella è aver visto tanti ragazzi della giovanile. In questo tipo di incontri si formulano le dichiarazioni d’intenti, l’importante é che vengano concretizzate. Il football è sempre uguale a se stesso, atteggiamento compreso; smetterò di essere petulante quando finalmente le cose che pretendo si faranno. A me sembra che i ragazzini abbiano molta voglia di fare, ed è anche normale che sia così vista la loro età. L’impegno sarà quello di amalgamare i giovani di 16, 17, 18 anni con gente che ne ha 30 e passa e che gioca da tanto tempo. Però per un allenatore tutto ciò è divertente”.
Dario Mannoni (Vice presidente Crusaders): “Siamo nati nel 1990, ma il primo campionato lo disputammo nel 1992. A pensarci adesso, vent’anni di attività mi fanno paura, non sono più un ragazzino ormai. Si sono alternati momenti tristi e piacevoli anche se i secondi sono stati molti di più. Questo che ci attende sarà un anno difficile perché confermare le vittorie è sempre impresa ardua: nel complesso sono contento perché mi sembra che qualcosa si stia smuovendo, speriamo di poter aumentare il numero delle squadre giovanili, speriamo di raccogliere i frutti di questo lavoro portato avanti da tanto tempo. Maturando, siamo migliorati anche dal punto di vista organizzativo”.
Riccardo Frau: (Coordinatore offensivo Crusaders): “Sono dispiaciuto perché mancavano diversi ragazzini e altri della senior; alcuni hanno avvisato, altri no. Si sono persi un’occasione per restare insieme e per sentire quali sono i progetti dell’anno futuro. Ora è importante che tutti i giovani facciano una scelta: o la prima squadra, o la palestra. Giacomo Clarkson l’ha specificato bene, sottolineando come la forza e la potenza fanno la differenza in campo. Noi nel recente campionato under 21 siamo riusciti a reggere, però abbiamo perso, non eravamo in grado fisicamente di fronteggiare i nostri avversari. Se oltre a metterci l’intensità, avessimo curato assiduamente la forza, forse sarebbero aumentate le possibilità di andare in meta e quindi di vincere qualche incontro. Molti l’hanno percepito, infatti continueranno gli allenamenti con la prima squadra, io sono fiducioso. Tra senior e junior i più difficili da ammaestrare sono certamente i primi perché giocando da tanto tempo possiedono un metodo d’approccio consolidato alla disciplina. Si può riuscire a smussare qualcosa ma non di più. Diverso è con i ragazzi che puoi forgiarli in base al tuo sistema di gioco”.
Gipi Puggioni – Ufficio Stampa Crusaders Cagliari