Comunicato n. 20 del 15/06/2010

 

6° MEMORIAL MICHELE DE VIRGILIIS

SENORBI’ (CA) – Campo Comunale Renato Sirigu – Via Nenni – 17/07/2010 – ore 18.00

CRUSADERS CAGLIARI
VS
DRAGHI UDINE

I VERI AMICI NON SI SCORDANO MAI

Assieme ai neo campioni d’Italia di football a nove, anche le vecchie glorie dei Crusaders faranno un’apparizione in armatura per mantenere vivo il ricordo di Michele De Virgilis, socio fondatore, atleta e dirigente del sodalizio cagliaritano prematuramente scomparso nel 2001.

La scelta del campo di gioco è caduta su Senorbì perché uno sponsor del capoluogo trexentino, l’Eurospin di Edmondo Melis, noto Mondo, ha voluto dare una consistente mano per la buona riuscita della manifestazione. Sabato pomeriggio con inizio alle 18, i neo scudettati se la vedranno contro i Draghi di Udine, compagine del campionato di A2 Lenaf che ha chiuso la sua esperienza ai play off, sconfitta inaspettatamente dagli Angels Pesaro nei quarti di finale. I giocatori friulani pernotteranno a Cagliari presso l’Hostel Marina che per l’occasione è voluta venire incontro all’esigenze degli organizzatori proponendo un preventivo appetibile. L’head coach Giacomo Clarkson (vedi intervista) avrà l’imbarazzo della scelta perché disporrà non solo dei ragazzi reduci dall’indimenticabile vittoria palermitana, ma gli gireranno intorno anche i baby rosso argento che alla guida dell’head coach Riccardo Frau hanno già cominciato la preparazione in vista del campionato nazionale under 21. E in più, al ‘Renato Sirigu’ si affacceranno fugacemente anche alcuni nomi che hanno caratterizzato i venti anni di vita dei Crusaders: Fabrizio Sulis, Michele Gasparini, Massimiliano Antonino, Giuseppe Marongiu, Aldo Palmas, Andrea Antonino, Sergio Atzori e Mauro Sesselego. A fine gara saranno diversi i premi da distribuire: al miglior rookie andrà il trofeo intitolato a Michele De Virgiliis, all’attaccante che si sarà messo maggiormente in luce sarà assegnato il trofeo intitolato alla memoria di Paolo Bruni, altro militante degli anni d’oro, mentre lo scettro al miglior difensore sarà dedicato a Paolo Murgia, pure lui uno dei primissimi giocatori del sodalizio sardo, scomparso improvvisamente.
E’ previsto il premio anche per il miglior giocatore della serata. Alla cerimonia di premiazione parteciperanno i familiari di ‘Michelone’; sono state invitate diverse autorità tra cui i presidenti della giunta e del consiglio provinciale di Cagliari Graziano Milia e Roberto Pili e l’assessore provinciale al turismo Piero Comandini. Dopo la kermesse sportiva, giocatori e appassionati si ritroveranno al pub Rock Art. 32 di Senorbì per una mangiata collettiva. Il presidente Emanuele Garzia spera che tutto vada per il meglio: “Per problemi di varia natura non riusciamo ad organizzare il memorial con cadenza annuale, però siamo giunti già alla sesta edizione e ciò testimonia come non ci dimenticheremo mai di un caro amico e nel contempo teniamo vivo il ricordo di Paolo Bruni e Paolo Murgia, altri due nostri ex giocatori prematuramente scomparsi. Ci aspettiamo un folto pubblico per questa che deve comunque essere una bella festa dello sport a coronamento di un campionato strepitoso. E’ stato difficile trovare una squadra disposta a venire in Sardegna, sia perché in tante avevano già terminato con la stagione, sia per i costi. Ma grazie a Mondo Melis siamo riusciti a coprire le spese di vitto e di alloggio”. A bordo campo ci sarà anche il nazionale Matia ‘Air’ Pisu, che a causa di un infortunio al naso non ha potuto prendere parte al quadrangolare internazionale di Bologna che comincia proprio oggi (vedi intervista).
Per i campioni d’Italia il momento magico continua: lunedì 19 luglio, alle ore 16, saranno ricevuti dal consiglio provinciale di Cagliari presieduto dall’odontoiatra Roberto Pili che avrà l’onore di premiarli per il titolo conseguito di cui, nell’ultima stagione sportiva, pochissime società isolane possono fregiarsi.

 

 

GIOVANNI MANCA RICORDA MICHELONE

Giovanni Manca, ex compagno di gioco e amico di Michele De Virgiliis farà festa assieme a tutti i crociati nel giorno del memorial. La sua è una testimonianza toccante:”Ci sono tre modi per ricordare Michele. Come persona, come giocatore e come amico. E in tutti e tre gli aspetti la prima parola che mi viene in mente è speciale. Speciale come persona, perché aveva una vitalità incredibile, sempre pronto a tutto pur di vivere la vita appieno. Speciale come giocatore perché emanava una carica che ti trasportava, e trascinava tutta la squadra. Per spiegare com’era fatto, rimarco questo particolare: aveva subito spesso gravi infortuni di gioco, ma la passione era talmente tanta che non appena guariva voleva subito tornare in campo, e noi dovevamo trattenerlo per non peggiorare le cose. Queste non sono doti che tutti hanno. Nascono dal senso di appartenenza ad un gruppo, dalla volontà, dal sacrificio. Questo aveva e trasmetteva Michele. E speciale come amico perché era fantastico, generoso, sincero e sempre pronto a darti una mano. Mi è mancato molto in questi anni e so che mi mancherà ancora. Ma niente e nessuno mi porterà mai via il suo ricordo, le risate che ci siamo fatti, e tutti i momenti belli che abbiamo vissuto. Un abbraccio particolare voglio inviarlo alla mamma Eleonora, a Guido ed Alessandra, che vedo meno ultimamente, ma che ogni volta che li incontro, mi ricordano ulteriormente il perché Michele fosse così speciale”.

CLARKSON OSANNA I PREZIOSI RINCALZI

Nelle ultime settimane non ha voluto sentir parlare di football, neanche per scherzo. L’head coach Giacomo Clarkson è dell’avviso che sia sempre meglio depurarsi, almeno un poco. Poi se con la mente ritorna alla notte del 19 giugno non può non sottolineare come sia stato tutto molto bello; però i suoi pensieri sono già avanti: “E’ stata è una grande soddisfazione, la stagione è finita, ci si riposa e poi si iniziano a mettere le basi per la prossima. La cosa bella di questi successi è che ci sono, la cosa brutta è che passano. L’anno prossimo sarà come se non fosse successo niente ed è anche giusto che sia così perché altrimenti ci si accontenta e non si migliora mai. In realtà bisogna prenderlo come un punto di partenza”.

Non ami incensare ed incensarti, però qual cosina sulla vittoria te la senti di dirla?

Il successo di quest’anno è stato il frutto dello sforzo collettivo della squadra. Ci sono, è vero, dei giocatori che hanno giocato un pochino meglio degli altri e altri un pochino peggio, possiamo dire addirittura che ci sono stati dei giocatori che non sono entrati nemmeno in campo. Però si sono allenati, hanno consentito ai loro compagni di squadra di allenarsi e sono stati importanti quanto quelli che sono entrati in campo.

Molti non pensano a questi aspetti

Si sottovaluta che la tua vittoria in campo è il frutto di quello che fai negli allenamenti e se non c’è la gente che si allena, in realtà tu non ti puoi allenare. Una cosa che dirò ai ragazzi sabato prossimo è che vince la squadra, non l’individuo. Questa vittoria è di tutti: è la vittoria di chi ha fatto tutte le partite ed è la vittoria di chi non è mai entrato in campo però è venuto a dare una mano, è venuto a fare il tifo.

E’ un modo di pensare che dovrebbe mettere tutti d’accordo…

Quando penso ad alcune persone che si sono pagate il viaggio e non hanno messo piede in campo nella finale, io dico che la vittoria è anche loro. E’ questo atteggiamento quello che pregna perché è molto facile entusiasmarsi quando entri in campo e deprimersi quando sei fuori: E’ molto più difficile, ma molto più fruttuoso essere sempre entusiasti, avere sempre voglia di fare. Con questo atteggiamento si vincono le partite, con il ragionamento descritto prima si vincono le gare facili e si perdono quelle difficili.

Le raccomandazioni da dare agli atleti sono le stesse dello scorso anno…

Il football è uno sport che va allenato e la maggior parte dell’allenamento si svolge in palestra. Per migliorare bisogna che ci si alleni in palestra facendo degli adeguati programmi di pesi. Se questo messaggio viene recepito, si mettono le basi per miglioramenti ulteriori; dipende dalla voglia che uno ha di allenarsi e degli obiettivi che vuole raggiungere.

Ma il discorsetto di rito l’hai già fatto?

Si, come ogni anno. E vivo sempre nella speranza che più gente capisca e vada in palestra a fare quello che deve fare. Idealmente si dovrebbero fare due, massimo tre settimane di pausa e poi cominciare un programma di pesi e anche allenamenti sul campo. Fra un po’ faremo dei test che dovrebbero darci un po’ il livello dell’allenamento raggiunto dai nostri atleti.

Per la sesta edizione del Memorial affronterete una compagine di A2.

Sarà una partita sui generis perché è un modo per ricordare un amico e anche per festeggiare la vittoria. Si giocherà come si giocherà. Nel football è difficile organizzare amichevoli.

Giocheranno tutti gli atleti a disposizione?

Certamente, giocheranno tutti, esclusi gli allenatori, eccezion fatta per Aldo Palmas.

Non avrai a disposizione Matia ‘Air’ Pisu, infortunato sia per la nazionale, sia per i Cru.

Matia è sfigato. Però vediamo cosa succede. Ragiono più in chiave di nazionale e posso dire tranquillamente che una delle caratteristiche di Matia è la pervicacia e l’agonismo nel superare gli infortuni. Spero che si possa rimettere per le successive partite del Blue Team perché se lo merita ed è un peccato veramente, anche per il sistema di gioco della nazionale perché può valorizzare le sue caratteristiche. Speriamo che riesca a mettersi un po’ in sesto.

Cosa hai saputo della recente amichevole dell’Italia ?

Sono partite sempre utili perché devi prendere confidenza con persone con cui non hai mai giocato insieme e che devono trovare il timing.

Che ricordo hai di Michele De Virgiliis?

Michelone era un grande agonista, oltre che un’ottima persona. Sono quelle vicende della vita che ti fanno pensare. Si era appassionato a questo sport, avrebbe meritato di giocarlo negli ultimi tempi; è un vero peccato che non sia riuscito a partecipare alle recenti vittorie. In realtà i due successi del nine bowl sono anche suoi perché era uno dei soci fondatori e quindi se non ci fosse stato lui i Crusaders non sarebbero esistiti o forse sarebbero stati diversi. Però sarebbe stato bello se avesse partecipato alle vittorie sul campo, di sicuro sarebbe stato protagonista a Castiglione della Pescaia quando vincemmo il nostro primo scudetto. Quella squadra era la sua squadra. La vità è fatta così, a volte è ingenerosa.


MATIA PISU  A RIPOSO PER COLPA DEL..NASO

Matia Pisu deve rincorrere anche la malasorte. Dopo la lieta notizia della sua convocazione nel Blue Team, i fruttuosi raduni e gli ottimi risultati espressi, lo stop forzato. Il medico sociale della nazionale italiana è stato tassativo: la rottura del naso durante l’allenamento di venerdì scorso non può permettergli di giocare. E in occasione della gara ufficiale con la selezione del Team Eagles USA, il ricevitore cagliaritano è rimasto a bordo campo ad incitare la squadra.

Avete ottenuto una benaugurante vittoria, con un sonante 20 a zero.

La squadra è andata bene nonostante non ci fosse tantissimo tempo per collaudare gli schemi sia dell’attacco, sia della difesa. Ci sono state delle buone giocate e qualche piccolo errore ma ci stanno perché era la prima partita.

Come ti stai trovando nel clan azzurro?

Sicuramente è un bel gruppo, lo spirito è quello giusto, nonostante ci siano giocatori che provengono da squadre e realtà geografiche molto distanti tra loro. Poi si insegna un football di alto livello, con molta attenzione ai particolari ed i coach sono molto preparati, ognuno nella propria competenza, sia nelle parti teoriche, sia sul campo.

Hai legato con qualcuno in particolare?

Un po’ con tutti,anche se ci sono dei giocatori dei Warriors Bologna e degli Elephants Catania con cui ho fatto amicizia anche nei precedenti raduni.

Che mi dici dell’head coach Brock Olivo?

Ovviamente è molto bravo e programma tutto nei minimi particolari e poi riesce sempre a far stare di buon umore la squadra, riesce a creare un bel clima.

Ce la farai a riprenderti per il 4 Helmets Trophy che si giocherà a Bologna a partire da oggi?

Purtroppo no. Lo affronterò da tifoso,perche il medico mi ha imposto 20 giorni di stop. Brock mi ha chiesto di essere comunque in sideline con i giocatori per stare con la squadra.

Ti perderai anche il memorial De Virgiliis

Mi dispiace tanto,anche perche gli altri li ho giocati tutti. Michelone l’ho conosciuto ma non ho avuto l’onore di essere suo compagno di squadra. E’stato un giocatore ed una persona importantissima per i Crusaders, un punto di riferimento. Anche quando non era più tra noi ha continuato e continua ad essere da stimolo per la squadra e dopo ogni battaglia il primo pensiero è sempre rivolto a lui.

Hai finalmente preso coscienza di aver vinto lo scudetto e di essere stato convocato in nazionale?

Non del tutto perché ancora non mi sono fermato. Non ho potuto abbassare la guardia perché e stato tutto bello ma ravvicinato. Ripensandoci sono accadute delle cose molto belle e non programmate ad inizio anno, certo poi questo infortunio mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, pero devo prenderlo come stimolo per superarlo.

I tuoi colleghi ferrovieri hanno saputo delle tue imprese?

Mi hanno fatto grandi complimenti un po’ tutti e la cosa mi ha fatto molto piacere.

foto Manuela Pellegrini

LINK UTILI:

DRAGHI UDINE
www.draghiudine.it

BLUE TEAM ITALIA
http://blueteam.fidaf.org/

Gipi Puggioni – Ufficio Stampa Crusaders Cagliari